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Al via il Centro per l’Economia Circolare in Toscana

Rosignano Marittimo. 17 febbraio 2017. Prende avvio il “Centro di competenza per l’Economia Circolare in Toscana”, un polo di ricerca regionale che integra competenze scientifiche, tecnologiche e industriali per creare una piattaforma che sviluppa ricerca, crea prototipi, prodotti e nuove imprese per valorizzare l’economia circolare. Seguendo infatti i meccanismi dell’economia circolare, basati sul trasformazione dei rifiuti in nuovi materiali, si occuperà della valorizzazione dei rifiuti, del recupero degli scarti di lavorazione, della diffusione di una cultura del riciclo e sarà rivolto a imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini.

Dopo la firma dell’Accordo di collaborazione il 7 ottobre 2016, venerdì 17 febbraio i partners – Comune di Rosignano Marittimo, Rea Impianti, Scuola Superiore Sant’Anna, Cnr di Pisa, Confservizi Cispel Toscana, Anci Toscana, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Maremma e del Tirreno – hanno discusso e approvato il Piano Organizzativo e di sostenibilità del Centro, che scandisce attività, tempi e modalità di funzionamento.

Sul territorio di Rosignano viene infatti avviata la sperimentazione di nuove soluzioni che  trasformino i rifiuti e gli scarti apportando nuovo valore economico e sociale a tutto il territorio regionale. “Con questo centro vogliamo attivare processi di innovazione tecnologica sulla costa toscana .- ha detto il sindaco Alessandro Franchi – in un’area che cresce a livelli inferiori rispetto alla Toscana centrale. Grazie alla presenza di Scapigliato, un polo regionale importante e di prim’ordine a livello nazionale, possiamo sperimentare a Rosignano i processi e le dinamiche dell’economia circolare promossi dall’Agenda Europea e dai documenti della Commissione Europea”.

Il Centro avrà una struttura operativa al Polo di Scapigliato per supportare le imprese nei processi innovativi dell’economia circolare – eco-innovazioni, soluzioni digitali, creazioni di partenariati per realizzare prodotti competitivi dal recupero, riuso e riciclo di rifiuti – e coinvolgerà tutti i soggetti locali pubblici e privati – enti, imprese, centri di ricerca – mediante una piattaforma informatica per scambiare informazioni e buone pratiche, creare alleanze strategiche, segnalare aggiornamenti normativi e opportunità di finanziamento. L’approccio per attivare processi di innovazione e nuovi strumenti si basa sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche, imprese, centri di ricerca e cittadini (open innovation).

Il Centro opererà in quattro settori, di cui si occuperanno quattro distinte unità operative: ricerca e innovazione, mercato e imprese, governance locale, formazione e informazione. A queste si aggiungono le unità di fundraising e di trasferimento e capitalizzazione, che supporteranno trasversalmente le altre quattro.

“Il centro è un laboratorio con competenze tecnologiche e organizzative mirate, stiamo individuando una struttura idonea per ospitarlo – afferma l’amministratore unico di Rea Impianti Alessandro Giari – quindi pochi mesi dopo la firma dell’accordo siamo in grado di partire. Mettiamo a disposizione della Regione la piattaforma, le nostre risorse e le competenze per offrire all’economia toscana l’occasione per fare un salto di qualità”.

Nel centro sarà in funzione anche un laboratorio per il “Disassemblaggio della materia” promosso dal Dipartimento di Biorobotica della Scuola Superiore S. Anna. “L’università farà ricerca applicata su questo territorio creando qui una research factory, – spiega Paolo Dario, direttore dell’Istituto di Bio-robotica della Scuola Sant’Anna e referente scientifico del Centro –  metteremo a punto tecnologie per progettare come smontare le componenti prima che vadano in discarica. Le imprese potranno venire a vedere i processi innovativi che stiamo attivando. Vogliamo diventare un centro per la migliore applicazione dell’economia circolare a livello mondiale”.